Fernando BERARDINI
Tenente del Genio Militare

Medaglia d'oro al Valor Militare
 

Ufficiale del "Reggimento San Marco", passato volontariamente ad un reparto nuotatori-sabotatori, compiva alla testa di un drappello una difficile missione di sbarco su costa avversaria ad oltre settanta chilometri dal fronte.
Nel corso dell'ardita operazione faceva saltare un treno carico di munizioni, una linea ferroviaria, un acquedotto e veniva poi catturato da forze preponderanti. Durante la prigionia tentava, con gravissimo rischio cinque volte la fuga. In uno di questi tentativi attraversava a nuoto, febbricitante, un'ampia rada infestata da squali, riuscendo in un primo tempo a dare dettagliate notizie sulla missione compiuta al comando da cui dipendeva ed in un secondo tempo a raggiungere clandestinamente la Patria.
Fulgido esempio di ardimento e di indomabile spirito combattivo.
3 aprile 1942 - 20 novembre 1944

Nacque a San Nicola di Gallipoli (Lecce) il 17 dicembre 1918. Dopo aver conseguito la maturità classica entrò, a solo 18 anni, all'Accademia Militare di Torino e nel 1938 conseguì la nomina a Sottotenente del Genio Militare.

Nell'estate del 1939 fu assegnato al 9° Reggimento Genio a Trani e rientrato poi a Torino, per la frequenza del Corso di Applicazione, promosso Tenente, fu assegnato all'8° Reggimento Genio con sede a Roma. Allo scoppio delle ostilità, a domanda, ottenne di essere destinato alla 47a Divisione "Bari" dislocata in zena di operazioni. Conseguì poi a Civitavecchia il brevetto da Guastatore e dopo aver frequentato il Corso di Perfezionamento d'Arma a Pavia, nel maggio 1941 rientro in forza all'8° Reggimento e nel novembre fu destinato presso il 30° Battaglione Guastatori di sede a Ronchi dei Legionari (Gorizia). Assegnato al Gruppo Guastatori del Reggimento "San Marco" a Pola, cooperò all'addestramento di un reparto speciale di sabotatori - nuotatori con il quale poi si trasferì, per via aerea, in Africa settentrionale per operare in azioni speciali.
Fu infatti protagonista della splendida impresa di sbarco e sabotaggio compiuta dal suo gruppo nella notte sul 3 settembre 1942, culminata con l'interruzione per sabotaggio dell'acquedotto e della linea ferroviaria Alessandria - El Alamein e con la distruzione di un convoglio ferroviario carico di munizioni. Dopo l'azione cadde prigioniero e fu condotto in un campo in Palestina.
Dopo quattro tentativi di fuga (dalla Palestina, da un piroscafo inglese nel Mar Rosso, dal Sudan e dall'Egitto) riuscì, al quinto tentativo, ad evadere imbarcandosi clandestinamente a Port Said su un piroscafo inglese, dal quale sbarcò poi a Taranto il 20 novembre 1944.
Collocato in congedo ed iscritto nel Ruolo d'Onore dove ha conseguito il grado di Generale di Divisione, si laureò in Ingegneria Industriale Meccanica ed in Ingegneria Civile Edile.
Il Generale di Divisione Fernando BERARDINI è deceduto a Roma il 24 novembre 1991.
Altre decorazioni:
      - Medaglia d'Argento al Valore Militare sul Campo (Africa Settentrionale, settembre 1942).