La Grande Guerra

I Guastatori nella 1^ guerra mondiale, gli Arditi e la storia.

​Partendo dall'esempio delle "Sturmtruppen" avversarie, sorta di "super fanteria", i comandi italiani fin dal 1915 emanarono direttive volte alla creazione di unità d'assalto o esploratori. Fra tali reparti della forza di un plotone per reggimento di fanteria, spicca la Compagnia Baseggio, dal nome del suo comandante.

Cristoforo Baseggio

Nell'ottobre 1915, su autorizzazione del Comando Supremo, il Capitano Cristoforo Baseggio costituì a Strigno in Val Sugana, una compagnia autonoma di Esploratori Arditi, della forza di circa 500 uomini e si distinse subito in diverse azioni locali.

Soltanto nel 1917 però in ambito 2^ Armata, comandata dal Gen Luigi Capello, prende corpo il progetto di costituire una unità speciale, adatta ad aprire la strada alla fanteria di linea.
Il Colonnello Bassi costituisce una scuola a Sdricca di Manzano (UD) dove inizia un addestramento realistico per i suoi "arditi".
La prima unità, ha la forza di una compagnia su quattro plotoni di fanteria, una sezione mitragliatrici, una sezione di artiglieria da montagna con due pezzi da 65/17.

Il Generale Capello

Valutata sia da Capello che dal Generale Grazioli, Comandante della Brigata Lambro prima e poi della 48^ Divisione, l'unità si espande fino a formare un "riparto" della forza di un battaglione.
Presentata al Re a Sdricca di Manzano (UD) il 29 luglio 1917 con una esercitazione a fuoco, l'unità, denominata I reparto d'assalto, riscuote notevole successo e viene seguita dalla costituzione di un II "riparto".
Il primo impiego è per la battaglia della Bainsizza, il 18 e 19 di agosto. L'esito vittorioso, sancisce la nascita di ulteriori reparti in ambito 2^ armata e l'ordine di costituire reparti arditi presso ciascuna delle altre armate.
Nuovi reparti arditi vengono costituiti entro la fine dell'anno. L'impiego non è sempre indovinato. Spesso i reparti arditi saranno impiegati come unità di fanteria in difensiva pur non avendone le capacità.
Dopo il disastro di Caporetto, il cambio nel Comando Supremo, anche gli Arditi vengono riordinati.

Distintivo per militari arditi

Il Comando Supremo cerca di mettere ordine fra le unità, ciascuna con organici, armamento, tecniche di impiego ed uniformi proprie; i reparti vengono così rinumerati una prima volta, quindi assegnati ai Corpi d'Armata. Successivamente poi assumono la numerazione del Corpo d'Armata di dipendenza e vengono ordinati in tre compagnie con tre sezioni mitragliatrici, sei sezioni pistole mitragliatrici ed altrettante di lanciafiamme.

Quando, nel 1917 nacquero i Reparti d'Assalto, nella struttura del reparto comparve la figura del Guastatore nel plotone specialisti formato da:

- squadra mitraglieri, con 16 arditi;

- squadra guastatori, con 12 arditi;

- squadra segnalatori, con 15 arditi.

La squadra guastatori svolgeva una funzione, iniziale, simile a quella che svolgeranno i Guastatori nella seconda guerra mondiale: l'apertura di un varco. E come i propri "nipoti" erano i primi ad entrare in azione. Piazzavano una bomba di bombarda sotto il reticolato e, dopo l'esplosione, completavano il varco con piccozza e badile. Finita l'azione, collaborando con i plotoni d'assalto e d'attacco, si riunivano per eseguire i lavori speditivi difensivi.
L'armamento individuale passa dal solo pugnale e petardo Thevenet a prevedere anche il moschetto 91 TS, versione accorciata del fucile modello 91. L'uniforme resta la stessa ma, per penuria di materiali viene introdotta la camicia grigioverde di flanella con cravatta nera ed il fez nero anchesso, come copricapo unificato per la truppa. Appare anche un "sacco da Ardito", zainetto tascapane che possa contenere un minimo di sostegno logistico.
Tornati in combattimento, dal 10 giugno del '18 nove reparti vengono destinati alla costituzione della Divisione d'Assalto "A" poi denominata 1^, seguita quindici giorni dopo dalla 2^ Divisione d'Assalto con la quale venne creato un Corpo d'Armata d'Assalto.
A fine guerra i reparti d'assalto erano ben trentanove, 12 nelle divisioni d'assalto, 14 nelle armate, 9 reparti di complementi e quattro all'estero (Francia, Albania e Macedonia).
Rapidamente smobilitati nel dopoguerra, la sola 1^ divisione partecipò al ciclo operativo di riconquista della Libia venedo a sua volta sciolta nel 1920.
Gli sopravvive per pochi mesi un "Reggimento d'assalto impiegato in Albania e disciolto a fine 1920 in veneto.


Fonti:

Le guerre del '900

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La 2^ Guerra Mondiale

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