Attività operative, addestrative e altro
Elevare la capacità dei reparti Genio guastatori delle Forze Operative Sud di operare in modo congiunto e standardizzato, anche durante l'arco notturno e mediante l’utilizzo di natanti, per la condotta di attività tattiche di mobilità, contromobilità e raccolta informativa in contesto warfighting e pluriarma: questo lo scopo dell’esercitazione “Salamandra 2024”.
All’attività, organizzata e condotta dal 5° reggimento genio guastatori della Brigata “Sassari”, hanno partecipato squadre guastatori del 4° reggimento della Brigata "Aosta", dell'11° reggimento della Brigata "Pinerolo", del 21° reggimento della Brigata "Garibaldi", due squadre fucilieri del 152° reggimento fanteria “Sassari” e un elicottero HH-412A del 21° Distaccamento permanente "Orsa Maggiore" del 2° Reggimento "Sirio" dell'Aviazione dell'Esercito.
L’esercitazione, organizzata nel rispetto dei vincoli di salvaguardia paesaggistica e dei beni di interesse storico culturale, si è svolta nelle acque del Lago Omodeo, il bacino artificiale più grande d'Europa. Nella prima fase il personale si è addestrato per operare in ambiente fluviale a bordo dei natanti mentre, nella seconda fase, i genieri si sono cimentati nelle attività tattiche di forzamento di un campo minato, nella ricognizione tecnica delle sponde del fiume, nella navigazione tattica e, avvalendosi della tecnica di discesa in corda doppia, nel posizionamento di cariche da demolizione.
Fonte sito SME
Commemorazione dell’80° della morte del Caporal Maggiore Giovanni Leccis, Gonnosfanadiga 17 febbraio 2023.
Il 17 febbraio, il paese di Gonnosfanadiga (SU) ha ricordato due eventi molto delicati per la sua storia, il bombardamento del 1943 dagli americani (dove morirono 118 persone, tra cui 27 bambini e altre 330 rimasero ferite) e la morte – 20 giugno 1942 – del Caporal Maggiore Giovanni Leccis (MOVM).Gli eventi organizzati e fortemente voluti del sindaco Andrea Floris, hanno visto la presenza del parlamentare Gianni Lampis, dei sindaci di Arbus Paolo Salis e di Genuri Sandro Branca, della gloriosa banda musicale della Brigata Sassari, del Colonnello Vittorio Gisonni, comandante del 5° Reggimento Genio Guastatori e di una nutrita rappresentanza del Comando Militare Esercito “Sardegna” e della Brigata Sassari. Durante la messa, celebrata nella chiesa del Sacro Cuore, il parroco don Giorgio Lisci ha ricordato i tragici eventi del 17 febbraio 1943 ed ha ricordato che chiunque utilizza le armi per avere il potere sui suoi stessi fratelli è in errore e commette violenza. Successivamente, accompagnati dalle note della banda musicale della Brigata Sassari, i partecipanti – in corteo – hanno raggiunto prima Piazza 17 Febbraio per deporre una corona al monumento dei civili caduti a causa del terribile bombardamento del 1943 ed infine è stata deposta una corona al busto della MOVM, il Caporal Maggiore Giovanni Leccis (MOVM).In tale contesto, prima il vice sindaco Mallica Maria Gabriella ed in seguito il Colonnello Vittorio Gisonni hanno voluto ricordare la splendida figura – ancora viva nei cuori degli odierni guastatori – di Giovanni Leccis inquadrato nella 2^ Compagnia del 31° Battaglione Guastatori d’Africa, che partecipa in Africa prima alla battaglia della Marmarica (1941), in seguito alla battaglia d'arresto sulla linea avanzata di Marsa El Brega-Marada (1941-1942) e, nel giugno 1942 sul fronte di investimento di Tobruk agli ordini operativi della Divisione Corazzata "Ariete" per operare in collaborazione con l'8° Reggimento Bersaglieri.
Successivamente, sono stati ricordati gli eventi che portarono alla morte del Caporal Maggior Leccis; infatti, il 20 giugno 1942 – dopo 15 mesi di sanguinoso assedio – il generale Rommel riconquista Tobruk ma l’ingresso nella città non avviene per mano tedesca ma grazie al valore, alla generosità ed alla bravura degli uomini del 31° Battaglione Gustatori d’Africa.
Primo tra i primi è proprio Giovanni Leccis che accompagnato dal milanese Renato Chiodini si offriva volontario per aprire il varco nel reticolato nemico, reticolato che raggiungeva dopo aver disattivato una striscia nel campo minato antistante, tutto ciò sotto il fuoco nemico.
Benché ferito riusciva a collocare un tubo carico di esplosivo al centro del reticolato, accendendo la miccia e attendendo la lacerante esplosione; guidava poi i compagni d’arme contro il secondo reticolato ma un proiettile gli trapassava il cuore non risparmiando, purtroppo, il valoroso soldato sardo.
Il mirabile esempio di cameratismo, l’elevato spirito di sacrificio, la generosità e l’esempio del ragazzo di Gonnosfanadiga sono ricordati nella motivazione della concessione della Medaglia d’Oro al Valor Militare:
“Di tempra unica per l’ardore, la disciplina e l’ascendente, sempre volontario nelle più dure imprese, si distingueva diverse volte nella difesa ad oltranza, lasciando avvicinare gli elementi avanzati nemici per poi annientarli col tiro infallibile delle sue armi e delle bombe a mano. Prescelto quale portatubi all’assalto di forte posizione e destinato al settore più delicato, si lanciava generosamente alla testa dei suoi uomini, calmo e sprezzante fra l’imperversare della reazione nemica. Dopo aver individuato e disarmato diverse mine che sbarravano l’accesso ai reticolati, giungeva primo sotto gli stessi e attirava su di sé il fuoco creando, con preciso lancio di bombe a mano, la cortina fumogena. Visto cadere un compagno portatubi, s’impadroniva del suo ordigno e lo faceva brillare, col proprio, sotto il reticolato, creando una prima breccia. Poi, con veemente slancio, portava un altro tubo per ampliare il varco e veniva ferito da pallottola di fucile. Sanguinante, raccoglieva con sforzo supremo tutte le sue forze, ormai allo stremo, ed al compagno che gli si era avvicinato per soccorrerlo, sdegnosamente rifiutando ogni cura, strappava di mano il tubo esplosivo, si dirigeva ancora sotto i grovigli ed accendeva la terza carica. Nel compimento del sublime gesto, un colpo di cannone anticarro lo colpiva in pieno petto smorzandogli sulle labbra le invocazioni alla Patria e stroncando l’ardente giovinezza nella visione della vittoria. Fulgido esempio di guastatore degno degli eroi leggendari della terra sarda. — Fronte di Tobruk, 20 giugno 1942.”Infine, presente alla cerimonia, il fratello della MOVM Leccis Antonio che ha ringraziato tutti i presenti perché eventi e manifestazioni come questa sono necessarie per ricordare i soldati italiani caduti per la Patria e non dimenticarli mai.
Efficace intervento dell’Esercito nel nuorese
Il 28 novembre 2020 si è abbattuto in maniera catastrofica, sul paese di Bitti in provincia di Nuoro, un violento nubifragio che ha causato una situazione di forte emergenza.
In sole 24 ore, il piccolo comune ha subito l'arrivo di circa 320 millilitri di pioggia: nella notte, fango, massi, tronchi e detriti di ogni genere hanno invaso il centro cittadino provocando danni incalcolabili ai beni e alle abitazioni dei residenti.
In coordinamento con la Prefettura di Nuoro, l'Esercito ha allertato le pedine predisposte agli interventi di soccorso in caso di pubbliche calamità: il 5° reggimento genio guastatori della Brigata "Sassari", unità specialistica addestrata a condurre operazioni in tali contesti, ha risposto con immediatezza.
Cooperando sinergicamente con Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Croce Rossa, Corpo Forestale, Polizia, Carabinieri e diverse associazioni locali, si è operato per predisponendo un efficace piano di intervento.
Gli assetti impiegati, che includevano anche un plotone del 152° Reggimento fanteria Sassari, hanno messo a disposizione le esperienze maturate in casi simili, attivandosi con personale altamente qualificato nella gestione del supporto logistico alla popolazione, fornendo assistenza nelle aree di ricovero nonché intervenendo con strumenti e mezzi speciali del genio per sgomberare la cittadina dalle grandi quantità di detriti, trasportati dalla forza dell'acqua detriti che l'avevano invasa e ripristinando la percorribilità delle principali vie di comunicazione.
Molteplici i messaggi di solidarietà e vicinanza degli esponenti politici nazionali e regionali alla cittadina di Bitti.
Il ruolo delle unità del genio, in questo caso degli uomini e donne del 5° reggimento genio guastatori della Brigata "Sassari", rappresenta una componente fondamentale dell'Esercito su tutto il territorio nazionale. L'esperienza e il know-how professionale maturato nelle molteplici operazioni nazionali e internazionali, nel costante addestramento e aggiornamento consentono ai reggimenti genio guastatori di essere sempre pronti a far fronte alle emergenze e a dare supporto alla popolazione con brevissimi tempi di attivazione e intervento.
(Col. Pietro Romano, Comandante del 5° Reggimento genio guastatori)
L’unità nacque come specialità minatori, oggi è reparto operativo dell’Esercito in forza alla Brigata Sassari.