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Tenente Mario Pazzaglia

Il 12 gennaio 1942 moriva per le ferite riportate dallo scoppio di una mina il Tenente Mario Pazzaglia. Nato a La Spezia il 22 aprile 1913, già veterano in AOI, nel 1940 si brevettò guastatore del Genio a Civitavecchia (I corso) e venne assegnato al 31º Btg. con cui prese parte alla bonifica di campi minati in terra jugoslava. Trasferito a domanda, nel giugno 1941, con i complementi del 32° Btg. già fortemente provato dai combattimenti di Tobruk del maggio precedente, partecipò con la 4ª compagnia Uragano all'assalto di quota 146, per il quale venne decorato da Rommel con la croce di ferro di 2ª classe. Ossessionato dall'idea di bloccare efficacemente i carri armati inglesi in combattimento, escogitò la "bomba contro carro Pazzaglia". Alla sua memoria venne conferita la Medaglia d'argento al Valor Militare: " Comandante di plotone guastatori del genio, partecipando a numerose azioni di guerra, dava prova di eccezionale, intelligente ardimento e dimostrandosi freddo calcolatore ardito, sagace e sicuro nell'impiego dei propri specialisti, assolveva con coraggio eroico i compiti che gli venivano affidati. Allontanato dal proprio reparto, suo malgrado, per maggiormente sfruttare le sue vaste cognizioni tecniche e l'esperienza di generoso combattente e incaricato di realizzare mezzi anticarro, portava a termine con pieno successo i delicati e rischiosi compiti, superando sempre i limiti di sicurezza entro cui doveva spingere la propria azione. In ardite e pericolose ricognizioni in zone desertiche, minate e sottoposte all'azione insidiosa del nemico, assolveva gli incarichi superando ostacoli e pericoli di ogni genere. In una di tali missioni, rimaneva mortalmente ferito per l'esplosione di mina anticarro. Sopportava stoicamente le sofferenze e prima di spirare trovava ancora la forza di esprimere il suo rammarico di non poter più prestare la sua opera per la grandezza della Patria. Magnifica figura di eroico combattente." Cirenaica (A.S.) 15 gennaio 1942 - nella foto in fondo alla pagina con l'amico e collega Rolando De Angelis che qualche mese dopo lo avrebbe seguito in quell'angolo di cielo che Dio riserva ai Guastatori.