I Guastatori dal 1946 al 1992

Con il trattato di pace, firmato dall’Italia il 10 febbraio 1947, viene definita la fisionomia del nuovo Esercito Italiano, esclusivamente commisurato a compiti di carattere interno, alle esigenze della difesa locale delle frontiere (con particolare riferimento a quella orientale) e della difesa antiaerea. Ciò impone nuove scelte ordinative e dottrinali rispetto al precedente assetto. In tale ottica lo Stato Maggiore dà inizio ad un processo di revisione dell’Esercito che abbraccia tutti i settori dall’ordinamento alla dottrina e dalla regolamentazione alla metodica addestrativa. Un processo che, necessariamente, scaturisce dalle valutazioni politico-militari del momento derivanti dalla scelta Atlantica. In particolare, relativamente all’Arma del Genio, sulla base di quanto emerso nelle ultime vicende belliche, viene riconosciuta l’importanza dei reparti del genio che, pertanto, subiscono un deciso incremento che modifica sostanzialmente il precedente rapporto Genio-altre Armi.

Il nuovo quadro dottrinale di base, orientato prioritariamente sull’azione difensiva, configura un’organizzazione del tutto innovativa della “posizione di resistenza”: un complesso di capisaldi scaglionati in profondità, inframmezzati da spazi vuoti, anche consistenti, da interdire all’avversario con la rapida creazione di zone ad alto valore impeditivo. Ciò allo scopo di consentire all’Arma Base di concentrare la difesa sulle posizioni di interesse vitale e, quindi, devolvere una sufficiente aliquota delle proprie forze alle reazioni di movimento. Ma come realizzare queste zone ad alto valore impeditivo se non facendo ricorso a campi minati di adeguate caratteristiche? Campi minati schierati nel rispetto dei criteri base indicati dall’Ispettorato dell’Arma del Genio e cioè:

[....]nessun ostacolo ha valore se non è sorvegliato e battuto dal fuoco. Valore preminente va dato al campo minato perché di più rapido approntamento, più occultabile, più facilmente innestabile negli altri elementi della difesa. L’andamento degli ostacoli artificiali deve, perciò, essere coordinato con lo schieramento delle armi, nonché con le direzioni del contrattacco.

Sorge, quindi, spontanea la necessità di disporre di reparti il cui compito prioritario sia quello della posa e della difesa diretta di campi minati aventi una specifica funzione di arresto (5). Questa la “motivazione dottrinale” della nascita dei Pionieri d’Arresto. E’ il caso, però,di fornire qualche dettaglio su questa nascita. E’ il Gen. Umberto Utili, già valoroso comandante del Corpo Italiano di Liberazione, che nel 1948 ha l’idea della creazione di questa nuova specialità. L’idea gli viene suggerita da un episodio della guerra di liberazione da lui vissuto nella vallata del fiume Musone nell’Italia centrale . In questa vallata, infatti, pochi valorosi soldati germanici, applicando con intelligenza una difesa elastica integrata da ostacolo minato, erano riusciti a bloccare per due giorni il 68° rgt. di fanteria e, di conseguenza, l’avanzata dell’intero Corpo Italiano di Liberazione . In sostanza l’idea del Gen. Utili è quella di ostacolare l’avanzata del nemico arrestandolo temporaneamente in posizioni predefinite, negli “spazi vuoti” che la nuova dottrina prevede fra i capisaldi, ove conseguirne la eliminazione con adeguate reazioni di movimento. E’ sempre il Gen. Utili che ottiene che i primi esperimenti siano condotti nell’ambito dell’Arma del Genio: poter prendere parte al combattimento anche direttamente e non solo con l’attività tecnica! Riprende vita l’aspirazione che già nel 1941 aveva visto la nascita dei Guastatori del Genio e che, nell’immediato dopoguerra, con la soppressione degli stessi, sembrava destinata a non potersi più realizzare.

Sempre nel 1948 il battaglione genio pionieri della divisione “Legnano” tiene a battesimo il primo reparto di pionieri d’arresto, nato sotto il nome di “Compagnia Pionieri Mitragliatori” e costituita da fanti e da genieri. Nelle manovre estive dello stesso anno, nel corso di una esercitazione, viene realizzato uno schieramento difensivo impiegando due plotoni di questa compagnia. L’atto tattico, alla presenza di numerosi rappresentanti dello Stato Maggiore, viene compiuto in maniera così convincente da rendere definitivamente esecutiva la nascita della nuova specialità stabilendone compiti e modalità d’impiego.

I “Pionieri d’Arresto” sono una realtà!

Negli anni dal 1950 al 1954 vengono costituiti cinque battaglioni pionieri d’arresto.

I Battaglione Genio Pionieri d’Arresto

E’ costituito il 1° settembre 1950 a Orcenico Superiore di Zoppola (Pn) e posto alle dipendenze del Comando Genio del V Corpo d’Armata.

II Battaglione Genio Pionieri d’Arresto

E’ costituito il 1° maggio 1951 a Conegliano Veneto (Tv) e dipende dal Comando Genio del V Corpo d’Armata .

III Battaglione Genio Pionieri d’Arresto

Ha la stessa data di costituzione e la stessa dipendenza del II Battaglione . La sua sede, però, è Latisana (Ud) nella caserma “Radaelli” . Una delle sue due compagnie, la 1^ , è decentrata presso il I Battaglione ad Orcenico .

IV Battaglione Genio Pionieri d’Arresto

Nasce, come unità autonoma, il 20 giugno 1953 a Bolzano . Dal 10 novembre 1953 prende sede a Vipiteno (Bz) . Il 20 aprile 1954 è inquadrato nel 2° Raggruppamento Genio che, il 1° aprile 1955, diviene 2° Reggimento Genio.

V Battaglione Genio Pionieri d’Arresto

E’ costituito il 20 gennaio 1954 a Vipiteno (Bz)e, dal 1° aprile dello stesso anno, è posto alle dipendenze del 2° Raggruppamento Genio, poi 2° Reggimento Genio .

Tutti e cinque i battaglioni sono ordinati su un Comando, un plotone comando e due compagnie pionieri d’arresto .

Lo Stato Maggiore nel 1951, con specifiche circolari, sancisce le modalità d’impiego ed i compiti dei pionieri d’arresto. Essi consistono essenzialmente nella posa di ostacoli minati con funzioni di arresto e nella difesa degli stessi. A tale scopo i pionieri d’arresto dispongono di un notevole armamento contro fanteria e controcarro decisamente superiore a qualsiasi altra unità del Genio . Inoltre sono dotati di mezzi e materiali tali da rendere le compagnie praticamente autonome sotto l’aspetto logistico .

Il 1° aprile 1954 i battaglioni I , II e III sono riuniti nel 3° Raggruppamento Genio che dipende dal Comando Genio del V C.A. ed ha sede del comando a Conegliano Veneto (Tv) . Il 1° luglio 1954,anche il V Battaglione è inquadrato nel 3° Raggruppamento e si trasferisce a Orcenico .

A distanza di un anno, il 1° aprile 1955, il raggruppamento si trasforma in reggimento ed assume la denominazione di “3° Reggimento Genio Pionieri d’Arresto” adottando il motto “Arresto e distruggo”. Rivive,così, il 3° Rgt. Genio, disciolto dopo l’8 settembre 1943, la cui costituzione risale al 1926.

Il 22 giugno 1955 il II Battaglione si trasferisce a Orcenico .

Nel novembre del 1955 anche il comando del 3° Reggimento si trasferisce da Conegliano Veneto ad Orcenico Superiore nella caserma intitolata all’eroico guastatore del XXXI Giovanni Leccis, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria . Il 4 dicembre dello stesso anno il 3° Reggimento, nella sua nuova sede, riceve la Bandiera di Guerra sulla quale, nella stessa occasione, viene appuntata la Medaglia di Bronzo al V.M. concessa alla 1^ compagnia zappatori nella presa di Perugia del 1860 .

Nel 1963 il III Battaglione Genio Pionieri d’Arresto, che nel 1960 si era trasferito da Latisana a S.Vito al Tagliamento (Pn), nella caserma “Fratelli Dall’Armi”,si riunisce agli altri battaglioni nella sede di Orcenico Superiore .

La storia della specialità pionieri d’arresto, fino dalla sua costituzione, riflette la tendenza all’adeguamento costante dei propri compiti e delle relative modalità d’impiego . Il continuo mutare degli eventi e la conseguente continua evoluzione della dottrina, con la normalizzazione della situazione ordinativa, pongono in discussione la specialità che, nel frattempo, ha acquisito un’elevata capacità tecnico-tattica , una forte saldezza morale e uno spiccato Spirito di Corpo . Però il suo impiego, ancorato ad una funzione essenzialmente statica, costituisce una pesante remora . Infatti, nel contesto del continuo processo di adeguamento ordinativo dell’Esercito e, quindi, anche dell’Arma del Genio, nei primi anni sessanta, si ha lo scioglimento di due dei cinque battaglioni: il 16 gennaio 1964 il IV Battaglione Genio Pionieri d’Arresto e il 31 maggio dello stesso anno il V Battaglione Genio Pionieri d’Arresto.

Sotto l’aspetto dell’impiego, invece, la specialità pionieri d’arresto, pur mantenendo il compito iniziale, ne sperimenta altri quali : l’attacco ad opere fortificate, la cooperazione con l’artiglieria controcarro e la costituzione, per un impiego a ragion veduta,di complessi interarma (i gruppi mobili d’arresto).

Gli anni dal 1969 al 1971 sono quelli più critici per la specialità che deve sottoporre ad una intensa sperimentazione la sua radicale trasformazione, voluta dallo Stato Maggiore, al fine di dimostrare la propria validità.

Un esito negativo della sperimentazione potrebbe significare la soppressione della specialità. Ma i “Pionieri d’Arresto”, dimostrandosi degni eredi dei Guastatori, certo non si tirano indietro anche perché la sperimentazione in atto li porta verso procedimenti d’impiego, auspicati da sempre, che ne avvalorano la “discendenza”. Tutte le energie del 3° Reggimento vengono profuse nella sperimentazione. Ogni suo componente, vista la delicatezza del momento, dà il massimo. Comandanti dell’epoca, ai quali va molto del merito per l’esito positivo della sperimentazione, sono il Col. Giulio Malvani (dal 1967 al 1970) ed il Col. Filippo Boari (dal 1970 al 1972). 

Nell’ambito del reggimento viene costituita una compagnia sperimentale (la 5^ compagnia del III Battaglione pionieri d’arresto al comando dell'allora Cap. Eugenio Pensa) su nuovi organici e completamente meccanizzata. La compagnia effettua un rilevante numero di esercitazioni (quasi tutte alla presenza di rappresentanti dello Stato Maggiore Esercito), molte in cooperazione con le altre Armi, tendenti a sottoporre a concreto banco di prova i nuovi compiti fissati dallo Stato Maggiore (forzamento di ostacoli attivi e passivi, attacco ad opere fortificate, attuazione di demolizioni speditive, realizzazione di zone d’insidia, facilitazione del movimento). In questo modo le unità pionieri d’arresto, pur conservando la fisionomia di “specialità di combattimento”, assumono un aspetto più spiccatamente pionieristico. 

Effetto naturale di questo adeguamento: il miglioramento qualitativo e quantitativo dell’armamento e dei mezzi nonché l’adozione delle conseguenti modifiche ordinative.

Alcune immagini che ritraggono i GUASTATORI impegnati in esercitazioni attinenti i nuovi compiti loro assegnati dallo Stato Maggiore dell’Esercito

A questo punto sorge spontanea l’aspirazione di tutti i pionieri d’arresto di vedere la propria denominazione modificata in “guastatori” per ribadire il concetto di “specialità dei pionieri combattenti” riallacciandosi spiritualmente alle gloriose unità del passato .

Nella primavera del 1971 lo Stato Maggiore dell’Esercito approva lo stemma araldico del 3° reggimento nel quale figura:

…….una granata fiammeggiante di rosso con gladio romano a ricordo dei ripetuti atti di eroismo di cui sono stati protagonisti, nel 1° conflitto mondiale, i reparti Zappatori del Genio entrati a far parte del 3° Genio nonché i legami d’impiego e di denominazione con i battaglioni Artieri d’Arresto e con i battaglioni Guastatori particolarmente distintisi durante il 2° conflitto mondiale .

Un anno dopo, il 24 giugno 1972, il 3° Reggimento Genio Pionieri d’Arresto assume la denominazione di 3° Reggimento Guastatori d’Arresto e muta radicalmente la sua fisionomia .


Il compimento di questo processo evolutivo avviene il 1° ottobre 1972 quando, sciolto il I Battaglione Guastatori d’Arresto, il II ed il III Battaglione cambiano la loro denominazione, rispettivamente, in XXX e XXXI Battaglione Guastatori d’Arresto, adottando le nuove tabelle organiche . Dalla stessa data si fregiano della nuova mostreggiatura.

Integralmente meccanizzati e ammodernati nell’armamento e nei materiali, i guastatori d’arresto sono ora in grado di intervenire in qualsiasi fase del combattimento e in qualunque parte del campo di battaglia .

Il 1° aprile 1973, in occasione dell’annuale Raduno del Gruppo Nazionale Guastatori del Genio, vengono appuntate sulla Bandiera di Guerra del 3° Reggimento Guastatori d’Arresto le Medaglie al Valor Militare, una d’Argento ed una di Bronzo,concesse al XXXI Battaglione Guastatori per le gesta compiute in Africa Settentrionale nel 1941 e nel 1942.

Orcenico Superiore di Zoppola (Pn) – Caserma “cap.magg.G.Leccis” 1° aprile 1973 – Il Col.(r.) Paolo Caccia Dominioni appunta sulla Bandiera del 3° Reggimento Guastatori d’Arresto le decorazioni concesse al XXXI Battaglione Guastatori . A fianco all’alfiere il Col.Salvatore De Nigris comandante del Reggimento

Il 2 giugno 1973, per la prima volta, la Bandiera del 3° Reggimento, scortata da un battaglione di formazione, sfila a Roma in via dei Fori Imperiali. Il comandante di reggimento, Col. Salvatore De Nigris, ottiene che i guastatori sfilino in tuta mimetica con il fazzoletto da collo dei colori del Genio con sovrapposto il gladio con la bomba fiammeggiante.

Il 30 settembre 1975 e, successivamente, il 31 dicembre 1975, per effetto della ristrutturazione dell’Esercito, vengono sciolti il XXX Battaglione Guastatori d’Arresto ed il Comando del 3° Reggimento Guastatori d’Arresto . Rimane in vita il XXXI Battaglione Guastatori d’Arresto, unico reparto guastatori nell’ambito dell’Arma del Genio e dell’Esercito tutto.

Il 1° gennaio 1976 il XXXI Battaglione assume la nuova denominazione di 3° Battaglione Genio Guastatori “Verbano” ereditando, dal disciolto 3° Reggimento, la Bandiera di Guerra, lo stemma araldico, il motto e le tradizioni della specialità. Il battaglione è ordinato su una compagnia comando e parco e tre compagnie guastatori che assumono la numerazione del gloriosi battaglioni guastatori del 2° conflitto mondiale: 30^ , 31^ e 32^ compagnia guastatori.

Il 25 luglio 1976, mentre è impegnato nell’opera di soccorso alle popolazioni friulane colpite dal disastroso sisma del 6 maggio precedente, il 3° “Verbano” lascia la caserma “Leccis”, vera “culla” della specialità nel dopoguerra, e si trasferisce a Udine nella caserma ” Pio Spaccamela”.

Fino ai primi mesi del 1977 il “Verbano”, come la totalità dei reparti del Genio dislocati nel Friuli-Venezia Giulia, è impegnato nelle operazioni di soccorso . In particolare:

  • sperimenta l’impiego di alcune macchine operatrici di nuovissima concezione dotate di caratteristiche specifiche per il particolare tipo di intervento richiesto ;
  • costituisce un gruppo di 10 fra ufficiali, sottufficiali e militari di truppa (alcuni anche del 5° btg.g.p.”Bolsena”), al comando del comandante del 3° Battaglione, Ten. Col. Roberto Bardini, che si reca a Montreal in Canada per completare le operazioni di acquisizione di prefabbricati per conto del Governo italiano nonché per apprendere la tecnica per la loro messa in opera. Rientrato in Italia il personale del gruppo funge da istruttore per tutti i reparti del genio impegnati nel montaggio, nelle zone colpite dal terremoto, dei prefabbricati acquisiti.
Nel marzo del 1977 i guastatori riprendono le normali attività.

Restano ad operare nelle zone terremotate, ancora per alcuni mesi, nuclei specializzati nella demolizione di edifici pericolanti, nella rimozione di macerie e nel ripristino della viabilità.

Raggiunto il massimo livello organico, il 3° “Verbano” dà corso ad un’intensa attività addestrativa perfezionandosi nell’approntamento di zone d’insidia con l’impiego di trappole esplosive sempre più sofisticate, nel rastrellamento di centri abitati ed aree sensibili . Inoltre effettua, per conto dell’Ispettorato dell’Arma del Genio, sperimentazioni di nuovi materiali (cariche cubiche modulari, attrezzatura seminamine da elicottero ecc. ) definendone i relativi procedimenti di impiego.

Sperimentazione dell’attrezzatura seminamine da elicottero

Nel 1986 ha luogo un nuovo riordinamento dell’Arma del Genio che tiene conto sia della situazione determinatasi nell’ambito dell’Esercito a seguito della soppressione del livello divisionale e sia dell’esigenza di ottenere una più razionale dislocazione dei reparti del Genio sul territorio nazionale .

Della diverse specialità presenti nell’Arma del Genio ne restano in vita solo quattro : pionieri, guastatori, pontieri e ferrovieri .

Si ha, così, una “moltiplicazione” dei reparti guastatori . Si avvera quanto aveva scritto nel 1970 l’allora Ten.Col.FilippoBoari in una memoria sui pionieri d’arresto :

……………….. In questo quadro i pionieri d’arresto, prevedibilmente, saranno destinati a fornire il nucleo formativo di una delle due branche fondamentali dell’Arma : quella di “combattimento” e di “aderenza” .

I compiti, già ora più estesi, assumeranno allora dimensioni ancora maggiori e fisionomia più varia, perché gli stessi ordinamenti, gli stessi criteri d’impiego, le medesime esigenze da soddisfare, saranno visti in condizioni ambientali ed operative e a livelli ordinativi differenti .

Occorre quindi fin d’ora abbandonare i vecchi schemi e cominciare a guardare nel futuro in campo operativo e addestrativo, affinché sia il passaggio in atto dalle vecchie concezioni alle presenti, sia, soprattutto, quello più difficile dalle concezioni presenti alle prevedibili future, avvenga senza scosse e nel più breve tempo possibile, nell’interesse dell’Arma e dell’intera Istituzione .

Nel 1986, al 3° Battaglione Genio Guastatori “Verbano” si affiancano :

  • il 2° Battaglione Genio Guastatori ”Iseo” ;
  • il 131° Battaglione Genio Guastatori ”Ticino” ;
  • il 132° Battaglione Genio Guastatori ”Livenza” ;
  • il 184° Battaglione Genio Guastatori ”Santerno” .

Si trasformano in “guastatori” anche le compagnie genio pionieri delle brigate dell’Arma Base .

2° Battaglione Genio Guastatori ”Iseo”

Viene costituito come 2° Battaglione Genio Minatori “Iseo” con sede in Bolzano, il 6 novembre 1975 in seguito allo scioglimento del 2° Reggimento Genio dal quale eredita Bandiera, tradizioni e stemma araldico . Nel periodo ottobre 1976 – marzo 1977 partecipa alle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto del Friuli ed alla costruzione di numerosi insediamenti di prefabbricati nelle zone terremotate dell’alto Friuli .Nel 1985 partecipa alle operazioni di soccorso per la tragedia di Val di Stava e nel 1987 per l’alluvione della Valtellina .

Il 1° agosto 1986 assume la fisionomia di battaglione guastatori con denominazione di 2° Battaglione Genio Guastatori “Iseo” rimanendo alle dipendenze del 4° Corpo d’Armata Alpino .

A settembre 1992 perde la fisionomia autonoma e viene inquadrato nel 2° Rgt. Genio Guastatori .

131° Battaglione Genio Guastatori “Ticino”

Ha una duplice discendenza :

dal 9° Reggimento Genio, dal quale eredita la Bandiera ed il motto araldico e dalla 131^ Compagnia Mista del Genio, dalla quale prende il numero distintivo .

Il 9° Reggimento Genio, costituito a Trani (Ba) l’11 maggio 1926 per trasformazione del preesistente 9° Raggruppamento Genio nato nella stessa città nel 1922, nel periodo 1940-1953, ha funzione di Centro di Mobilitazione.

La 131^ Compagnia Mista del Genio viene costituita il 20 aprile 1939 per la Divisione Corazzata “Centauro” e successivamente trasformata in CXXXI Battaglione Misto Genio su due compagnie (la 131^ artieri e la 231^ collegamenti) per la stessa divisione .

Durante il 2° conflitto mondiale la 131^ compagnia partecipa , su tutti i fronti, alle operazioni della “Centauro” fino al suo scioglimento nel 1943 .

Il 1° maggio 1952, con la ricostituzione della Divisione Corazzata “Centauro”, viene costituita anche una compagnia genio pionieri che il 1° aprile 1958 forma il nucleo principale del Battaglione Genio Pionieri “Centauro” con sede in Bellinzago Novarese .

Il 21 ottobre 1975 l’unità assume la denominazione di 131° Battaglione Genio Pionieri “Ticino”ed eredita la Bandiera del 9° Reggimento Genio .

Dal 1° agosto 1986 il battaglione assume la denominazione di 131° Battaglione Genio Guastatori “Ticino” e dal 1° novembre dello stesso anno diventa unità di supporto del 3° Corpo d’Armata, con sede a Novara .

Il 16 agosto 1993 il battaglione viene soppresso ed il suo personale confluisce nel 10° Reggimento Genio Pionieri con sede in Cremona . Il 20 settembre 1996 il reparto assume la denominazione di 10° Reggimento Genio Guastatori .

132° Battaglione Genio Guastatori ”Livenza”

Discende dall’11° Reggimento Genio, dal quale eredita la Bandiera, e dalla 132^ Compagnia Mista Genio costituita il 15 febbraio 1939 a Bolzano ed assegnata alla Divisione Corazzata “Ariete” .

Nel gennaio 1941 la compagnia viene inviata in Africa Settentrionale ove, potenziata e trasformata in CXXXII Battaglione Misto Genio, partecipa a tutti gli eventi bellici cui viene interessata la divisione “Ariete” .

Nel settembre 1943, in conseguenza degli avvenimenti determinati dall’armistizio, il battaglione viene sciolto con la Grande Unità .

Nel 1948 viene costituita, a Casarsa della Delizia (Pn), una compagnia genio pionieri assegnata alla Brigata Corazzata “Ariete” .

Nel 1952 la brigata si trasforma e dà vita alla ricostituita Divisione Corazzata “Ariete” . Nel 1958 alla compagnia genio pionieri si aggiunge una compagnia pontieri ed entrambe hanno sede in Motta di Livenza (Tv) .

In data 1° luglio 1958, dalla fusione delle due compagnie, nasce il Battaglione Genio Pionieri “Ariete” .

Il 1° novembre 1975 il battaglione assume la denominazione di 132° Battaglione Genio Pionieri “Livenza” .

Il 1° agosto 1986, con lo scioglimento della Divisione Corazzata “Ariete”, il battaglione passa alle dipendenze del Comando Genio del 5° Corpo d’Armata ed assume la denominazione di 132° Battaglione Genio Guastatori “Livenza”.

Il 1° aprile 1991 l’unità assume nuovamente la denominazione di 132° Battaglione Genio Pionieri “Livenza” .

184° Battaglione Genio Guastatori “Santerno”

Discende dall’8° Reggimento Genio, dal quale eredita la Bandiera, e dal CLXXXIV Battaglione Misto Genio del Gruppo di Combattimento “Folgore” costituito nel settembre 1944 .

Dopo la guerra il 184° Battaglione assume successivamente le denominazioni di Battaglione Artieri “Folgore” (1° gennaio 1947), Battaglione Genio Pionieri “Folgore” (1° marzo 1950), 184° Battaglione Genio Pionieri “Santerno” (1° gennaio 1976) sempre inquadrato nella Divisione Meccanizzata “Folgore” .

Il 1° agosto 1986, con la soppressione delle divisioni, assume la denominazione di 184° Battaglione Genio Guastatori “Santerno” e passa alle dipendenze del Comando Genio del 5° Corpo d’Armata .

Il battaglione dal 1953 ha sede a Villa Vicentina(Ud) . Sue sedi precedenti: Passignano sul Trasimeno (Pg) nel 1946, Scandicci (Fi) dal 1946 al 1947 e Vittorio Veneto (Tv) dal 1947 al 1953 .

Il 10 settembre 1992 perde la sua autonomia ed il giorno successivo viene inquadrato nell’8° Reggimento Genio Guastatori mantenendo la sede a Villa Vicentina .

3° Battaglione Genio Guastatori ”Verbano”

Alle notizie riportate in precedenza è da aggiungere che il battaglione, il 25 settembre 1991, restando nella sede di Udine, si trasferisce dalla caserma “Pio Spaccamela” alla caserma “Berghinz”.

Il 1° settembre 1992 perde la fisionomia autonoma, assume la denominazione di Battaglione “Verbano” ed è inquadrato nel 3° Reggimento Genio Guastatori .

(5) Particolari campi minati costituiti da due fasce minate antistanti lo schieramento delle armi e da una fascia minata dietro lo stesso . Tutte le armi della difesa sono sistemate in opere di fortificazione campale atte a garantire la massima protezione sia dall’offesa che dall’osservazione avversaria .