Battaglione Guastatori "Valanga"

Dopo l’armistizio, a Pavia, il Col. guastatore Mario Ferrari (Comandante del 3° rgt. genio, dopo aver comandato il 5° ), rivolge un appello ai guastatori che intendevano proseguire la lotta contro gli Alleati anziché arrendersi e cedere le armi in circostanze che vedevano la politica nazionale priva di riferimenti certi.

Molti reduci del XXX di Russia e del XXXI e XXXII d’Africa Settentrionale, nonché del XXXI Alpini ed anche alcuni guastatori di fanteria, affluiscono alla caserma “Umberto I” assieme a numerosissimi giovani non ancora in età di leva che si presentano spontaneamente. Si delinea, quindi, la possibilità di costituire un nuovo battaglione.

Il comando viene assunto dal pluridecorato Cap. Manlio Maria Morelli, già del XXX, ferito gravemente a Rossosch.

Il battaglione assume il nome “Valanga” a ricordo della 9^ compagnia che Morelli aveva comandato prima sul fronte greco e poi in Russia.

Distintivo del btg. guastatori alpini “VALANGA” ideato e disegnato da Vincio Delleani, reduce del XXX btg. di Russia

Per le reclute viene subito organizzato l’addestramento secondo le norme elaborate a suo tempo dal Col. Steiner per i guastatori del genio.

Intanto i veterani si prodigano per recuperare, con tenacia e caparbietà e sempre in sotterranea e pericolosa gara con i tedeschi, notevoli quantità di armi, munizioni e materiali, sottratti dopo l’armistizio ai magazzini militari della Lombardia e del Piemonte.

La volontà di tutti è quella di venire impiegati al fronte contro gli anglo-americani . Considerato che la Decima MAS (comandata dal Cap. di Fregata Junio Valerio Borghese, decorato di Medaglia d’Oro al V.M.) offriva la possibilità di soddisfare questa esigenza, il Cap. Morelli, dopo averne discusso con gli ufficiali e con i guastatori tutti, prende contatto con Borghese proponendogli il passaggio del “Valanga” alla”X^”.

La proposta viene accettata e, nell’aprile 1944, il “Valanga” (cui viene assegnato il nome del glorioso cacciatorpediniere “Tarigo”) entra a far parte della X^ MAS.

Dopo una breve sosta a La Spezia, si trasferisce al Lido di Jesolo, in funzione anti-sbarco e di posa di campi minati . Nello stesso tempo completa l’addestramento delle reclute brevettandole. Il tutto finalizzato ad un impiego al fronte.

L’impiego operativo della X^MAS si sarebbe dovuto svolgere in collaborazione con le truppe di terra sulla linea del fronte e con i mezzi navali in mare aperto e nei porti occupati dagli anglo-americani.

L’intensificarsi, all’interno del territorio della Repubblica Sociale Italiana, dell’attività dei partigiani e di formazioni straniere o filostraniere miranti ad annessioni territoriali, porta all’impiego del battaglione nella lotta antiguerriglia in Piemonte in collaborazione con gli altri reparti di terra della Decima.

Il battaglione, i cui veterani non avevano mai accettato di rinunciare al cappello, alla penna ed alle mostrine del genio, come riconoscimento per il suo comportamento in azioni antiguerriglia condotte con successo sulle montagne del confine occidentale, chiede ed ottiene di riprendere ufficialmente la sua denominazione di Battaglione Guastatori Alpini “Valanga”.

Nell’ottobre 1944 si trasferisce a Vittorio Veneto operando sia nel Veneto (Valle del Piave, alte valli Tramontine e del Meduna) sia nella Venezia Giulia (Altopiano di Tarnova e Valle dell’Isonzo) . Diverse le azioni concluse con successo, soprattutto nella difesa dei confini orientali, contro formazioni partigiane filo-slave e del IX Corpus dell’esercito iugoslavo.

Trasferito a Bassano, mentre era in atto un intenso periodo di addestramento di specialità sulle pendici del Monte Grappa in previsione dell’imminente combattimento d’arresto che si pensava di dover sostenere contro gli anglo-americani che avevano sfondato la “Linea Gotica”, la fine delle ostilità determina lo scioglimento del battaglione il 29 aprile 1945.