32° Reggimento Genio Guastatori Alpini

Il 15 agosto 1941 lo stato maggiore dell’esercito sancisce la costituzione del XXXII battaglione guastatori genio

XXXII Reggimento Genio Guastatori

Il 15 agosto 1941 lo stato maggiore dell’esercito sancisce la costituzione del XXXII battaglione guastatori genio, con centro di mobilitazione, il deposito del 5° reggimento genio a Villa Vicentina.

Il XXXII fu il primo reparto guastatori ad operare a livello battaglione.


Dal 2° Corso furono costituite la 3^ compagnia Folgore, motto "Usque ad finem", Comandante Tenente Francesco Tuci, e la 4^ compagnia Uragano, motto "Per vincere", Comandante Tenente Umberto Torregrossa, che furono mobilitate il 12 dicembre del 1940. 

Partite da Napoli il 12 gennaio 1941, giunsero a Tripoli il successivo giorno 14; furono unite, il 25 febbraio nel "Reparto Guastatori" denominato 1° Raggruppamento Speciale Genio, che successivamente il 15 agosto 1941 ricevette il numero XXXII, e poste agli ordini operativi del Capitano Giuseppe Cappuccio.


Azioni

Nel mese di maggio 1941 i suoi Guastatori attaccarono la cerchia fortificata di Tobruk. Irruppero nel dispositivo nemico, assaltarono le fortificazioni permanenti con lanciafiamme, cariche cubiche e bombe a mano; espugnarono 5 ridotte difese dai combattivi Australiani. Le eccezionali dimostrazioni di valore di quegli Arditi, provocarono immediati riconoscimenti da Altissime Autorità Militari, che si affrettarono a visitare il XXXII, espressero la loro ammirazione, conferirono di loro iniziativa 49 ricompense al Valor Militare "sul campo". Appena giunte in Libia, la 3^ e la 4^ furono messe a disposizione del Generale di Divisione Luigi Grosso e incluse nella forza del l0° Raggruppamento Speciale Genio, comandato dal Tenente Colonnello Sergio Rogari. La forza del reparto era di 15 ufficiali, 28 sottufficiali, 276 Guastatori e 73 Genieri, non brevettati per i servizi.

Nella fase difensiva, succeduta alla disfatta della X Armata, il reparto fu dapprima adibito allo scavo di un fossato anticarro nelle località di Bir Tobraz e Bir Matruh, in Tripolitania. Si trasferì successivamente a Cheffet el Ghenal, nella zona di Tagiura, sempre in Tripolitania, dove i plotoni furono sottoposti a intenso addestramento di specialità, per conservare intatta la rigorosa preparazione. Il 12 aprile il XXXII venne inviato sul fronte della Piazzaforte di Tobruk, dove Rommel stava raccogliendo le forze per sferrare l'attacco.

Il 21 il reparto giunse ad Acroma, nel settore Sud-Ovest del fronte, e vi si schierò in difensiva su una linea di 4-5 Km.

Il 24 il 1° plotone della 3^ fu trasferito presso la Divisione “Trento” e, con la 1^ compagnia del 61° Reggimento, partecipò a un attacco di fortini. Nell’azione un guastatore rimase ferito.

Nella notte del 30 aprile i Guastatori serrarono sotto i fossati anticarro, bersagliati da violenti tiri di artiglieria, fecero brillare i loro tubi esplosivi nel campo minato cinto da reticolati, completarono l'apertura dei varchi con le pinze tagliafili e rimossero a mano le mine inesplose: il Sottotenente Vespa disattivò egli stesso mine controcarro rimaste intatte dopo l'esplosione dei tubi. I Guastatori attesero invano sul posto l'arrivo dei fanti della Brescia, i quali, "avendo perduto l'orientamento", erano finiti più a Sud, in direzione dell’S5, a qualche km di distanza. Il Sergente Armando Picone, raggiunto il reticolato che cingeva il campo minato, apertovi un varco, ne restò a difesa con cinque Guastatori, impegnando combattimento con pattuglie di Australiani, che mise in fuga con lancio di bombe a mano e tiri di armi individuali.

Il 3 maggio la 4^ compì un'altra azione insieme con un Gruppo di combattimento della Brescia. Il Tenente Anzani attraversò audacemente con il suo plotone un terreno violentemente battuto dall'Artiglieria, raggiunse una fascia di reticolati fortemente minata e, nonostante la vivace reazione di mitragliatrici, riuscì ad aprirvi dei varchi, dei quali restò a strenua difesa per sette ore, sino al sopraggiungere delle fanterie. In quei tre giorni di Maggio la 4^ compagnia aveva avuto 3 morti, 9 feriti e tre dispersi.

II giorno 6 la 4^ passò alle dipendenze della Divisione Ariete, per unirsi alla 3^ compagnia.

L'8, due suoi plotoni vennero nuovamente distaccati alla Brescia, che li aveva richiesti per formare un nuovo Gruppo di combattimento, destinato a un rinnovato tentativo di sfondare la cerchia fortificata di Tobruk.

II 29 aprile la 3^ compagnia era con l'Ariete.

La sera del 29 il 1° plotone della 3^, agli ordini del Sottotenente Ernesto Betti, andò in azione con un gruppo comandato dal Tenente dei Bersaglieri Melis. Questo reparto era costituito di un plotone Arditi dell'8° Bersaglieri e di 2 carri M13. I Guastatori aprirono un varco nel campo minato protetto da filo spinato, antistante la Ridotta R3, l'assaltarono e la conquistarono utilizzando lanciafiamme e cariche cubiche. Guastatori e Bersaglieri vi rimasero a difesa per tutta la giornata del 30, sotto un sole rovente, senza collegamenti né rifornimenti. Il Comandante dell'8° Bersaglieri (Divisione Ariete), Colonnello Montemurro, aveva frattanto organizzato un Gruppo di combattimento agli ordini del Maggiore Gagetti. Questo Gruppo era costituito dal 5° battaglione dell’8° Bersaglieri, due compagnie del Battaglione carri leggeri L3 (alcuni dei quali dotati di lanciafiamme), 3 carri medi M13, l’11° Gruppo del 132° Artiglieria, 3 sezioni di mitragliere da 20 mm contraeree e due plotoni di Guastatori, uno comandato dal Sottotenente Madonini, e uno dal sottotenente De Angelis, comandati dallo stesso ten. Tuci.


Il Tenente De Angelis

La notte del 30 i due plotoni, si avvicinarono alle posizioni tenute da reparti Australiani.

Di fronte si levava la Quota 209 denominata Ras el Medauar. All'alba i Guastatori disattivarono le mine a strappo, varcarono il fossato anticarro, fecero brillare tubi esplosivi, distrussero reticolati e mine, completarono l'apertura dei varchi con pinze e a mano. Sotto il fuoco di artiglieria e mitragliatrici, irruppero nel dispositivo nemico, assaltarono gli Australiani con i lanciafiamme, lanciarono cariche cubiche e bombe a mano. Alcuni nemici si arresero, altri si dettero alla fuga, lasciando sul campo morti e feriti. I Guastatori avevano, finalmente, sperimentato, in guerra, la loro azione, tante volte provata in esercitazione. Un commento al Bollettino di Guerra, trasmesso alle 13:00 del l0 maggio, informava che reparti del Genio Guastatori avevano espugnato 5 fortini della cerchia di Tobruk. L'R3 era stato conquistato la notte precedente.

Nella giornata del l0 Maggio i Guastatori si rafforzarono sul terreno, scavando buche con le baionette e con le mani nude; si ripararono nei ricoveri dei fortini, sotto infernali tiri di artiglieria. Ale 17:00 si scatenò sulle fortificazioni di Tobruk un violento bombardamento in picchiata di Stuka.

Nel fortino R5, i plotoni 3° e 4° respinsero decisamente ripetuti contrattacchi Australiani, seìferrati per tentare di riprendere la posizione, senza riuscirvi e subendo gravi perdite. Il Sottotenente De Angelis, fu l’anima di quella resistenza. Venute a mancare le munizioni, fuori uso diversi lanciafiamme, sprovvisti di liquido infiammabile quelli ancora efficienti, egli fece febbrilmente avvolgere intorno a cartucce di gelatina nastri di mitragliatrice inglese trovati nel fortino. Scagliate alle brevi distanze contro gli assalitori, quelle cariche improvvisate contribuirono a respingerli. La strenua resistenza di quell’avamposto, isolato dai rifornimenti, consentì di tenere l’R5 fino all’arrivo di un reparti di Bersaglieri, e permise la riconquista dell’R7 il giorno successivo.

Nel giro di pochi giorni fu decorato di due medaglie d’argento al Valor Militare “sul campo”.